Colui che si avvicina fisicamente di a Mathieu Van der Poel è sicuramente Sam Gaze. Alto 1.89 per 80 chili, il neozelandese è tanto forte quanto sfortunato. Nel 2018 esordisce in World Cup a Stellenbosch battendo Nino Schurter. Una notorietà arrivata troppo presto e che tra pressioni emotive e sfortune varie lo condizionerà negativamente per i successivi anni. Ma Sam Gaze, classe 1995, matura e continua ad essere un atleta molto pericoloso. Lo scorso anno campione del Mondo XCC.
Quest’anno bissa il successo e si presenta come uno dei favoriti nella prova XCO risalendo dal 50esimo posto fino alla medaglia d’argento. Solo Tom Pidcock è riuscito ad arrivargli davanti. Ma se il britannico fosse partito veramente dal 61° posto, sarebbe andato veramente così il mondiale 2023? Nelle interviste post gara tutti i diretti interessati hanno dichiarato di non aver mai chiesto all’UCI un favoritismo del genere (ovvero partire dalla quarta fila). Sta di fatto che probabilmente non lo sapremo mai. Quello che è certo è che dopo pochi metri dallo start, una caduta ha buttato giù come birilli tutti i bikers dall’ottava fila in giù, il che, al contrario di quello che si diceva in telecronaca, ha chiarito perfettamente quale sia il vantaggio di partire davanti nella griglia.
Se quindi Tom Pidcock avesse dovuto sopperire alla caduta di gruppo, ripartire e rimontare, siamo tutti certi che nel finale avrebbe avuto ancora energie per resistere al ritorno potente di Sam Gaze (che, detto per inciso, è partito dietro di lui e non davanti, come sarebbe successo se il regolamento non fosse stato forzato)?
Non si discute della perfetta prestazione di Tom Pidcock che ha ampiamente meritato la vittoria per come è andata la gara. Piuttosto si mette in dubbio la serietà dell’UCI che ha creato un precedente, destinato a far parlare di se ancora per molto, molto tempo. Dall’altro lato che un ragazzo, biker di professione che si dovrà accontentare di una medaglia di argento che gli sarebbe probabilmente valsa un oro…