Tutti lo abbiamo visto, eppure il finale della prova olimpica di Parigi 2024 nella prova di MTB Maschile è stato tema di un dibattito acceso tra chi ha difeso la vittoria di Thomas Pidcock e chi invece (soprattutto i francesi) lo hanno accusato di scorrettezza nei confronti di Koretzky.

Facciamo un passo indietro. Nell’ultimo giro (otto tornate effettuate) Victor Koretzky, portacolori della Francia, lotta per la gara della vita con il campione uscente Pidcock. A circa 300 metri dal traguardo, in un tratto apparentemente facile e nel bosco, uno prende una linea a destra dell’albero e uno a sinistra. Nel rincrociarsi, Koretzky che fino a quel momento era davanti si vede la sagoma del britannico di fianco e quando il sentiero torna a stringersi i due si toccano. Ha la peggio il francese, seppur più grosso e piazzato del “minimig” Tom che rimane in sella senza perdere l’equilibrio e guadagna quella manciata di secondi che gli occorrono per andare a conquistare il suo secondo oro olimpico eguagliando un certo Julien Absalon.

Guardando i filmati dei giri precedenti tra più atleti, in quel punto non c’è una prevalenza di linee. Il tratto infatti è estremamente corto e privo di difficoltà. Si affronta ad alta velocità tale per il quale gli atleti nel corso delle tornate sembrano disinteressati nelle linee da prendere. Lo stesso Pidcock in più passaggi passa nella linea diciamo “più larga”. La prova olimpica di Parigi 2024 sembra essersi quindi risolta in un tratto poco considerato dai biker seppur a sole poche centinaia di metri dal traguardo.

Ovviamente l’azione di Thomas è stata del tutto lecita. Non solo: aggiungiamo anche che la vittoria è stata ampiamente meritata. Ricordiamo infatti che Pidcock dopo il primo attacco nel corso della terza tornata ha forato la ruota anteriore e per un errore dei meccanici ai box ha anche perso parecchi secondi. Tuttavia e rimontato in sella ed è tornato in prima posizione con Koretzky nella penultima tornata. Nessun dubbio quindi su questo podio olimpico di Parigi 2024. Al contrario l’osservazione da fare sarebbe un’altra…

Koretzky e la gara della vita… in casa

Victor Koretzky corre in casa le olimpiadi della vita. Si trova a far fronte ad un fuoriclasse come Thomas Pidcock. Lo vede forare. Si trova in testa alla corsa da solo. Rimane a fuorigiri per oltre metà gara. Alla penultima tornata, si ritrova Tom che lo contrattacca di nuovo. Nonostante tutti in qual momento abbiano pensato che era finita, non solo reagisce all’attacco, ma risponde direttamente, giocandosi il tutto per tutto. Il disastro, arriva dove meno te lo aspetti. In un percorso criticato da molti atleti, la risoluzione di tutto, arriva in uno dei pochi e semplici tratti naturali, dove il bosco ancora domina ed un sogno si infrange per non aver minimamente considerato il pericolo di quella doppia linea. Un francese sfinito con un sogno a portata di mano e un britannico fuoriclasse che oltre alle gambe ha usato anche l’intelligenza di sfruttare l’unico varco possibile per vincere. Anche questo è lo sport, dove tutti vogliono vincere, ma solo uno ci riesce. Un disastro al quale i francesi sono riusciti a reagire solo con i fischi…