Dopo il progetto naufragato di Talamello, i ragazzi del “Colti in Castagna” in collaborazione con la ASD locale Valmaracing, hanno iniziato a lavorare ad un nuovo progetto orientato soprattutto sul mondo XCO. Dopo oltre un anno di lavoro, domenica prossima (14 maggio) a Novafeltria questo sogno diventerà realtà quando verrà inaugurata la nuova pista di Cross-Country nell’ex area di Monte Ceti, in occasione della tappa di Bike-Advisor del Caveja Bike Cup.

Monte Ceti: da cava a paradiso della MTB

Il percorso che si snoda su 3 km con 120 metri di dislivello, è solo una parte della rivalorizzazione totale di tutta la ex Cava, che è diventata un’area con percorsi pedonabili e ciclabili, anche per i più piccoli. Sport e divertimento all’aria aperta, grazie al progetto di riqualificazione e “rinaturalizzazione” ha visto per protagonisti la Cooperativa Braccianti Riminese e il Comune di Novafeltria. La CBR, terminata l’attività estrattiva, ha ceduto gratuitamente l’area al Comune di Novafeltria ed è nato questo progetto, assieme all’associazione Colti in Castagna e alla Valmaracing. Massimo “Wolf” Dolci, aiutato dal figlio Luca, ha disegnato il tracciato, perfezionato dalla Valmaracing.

L’area nel ricordo di “Nino”

Nella recente conferenza stampa di sabato 6 maggio poi è stata ufficialmente rinominata anche tutta l’area. L’intitolazione della pista è andata a Giovanni “Nino” Moni, precursore del ciclismo in Alta Valmarecchia, come spiega il consigliere comunale Marco Magnani, ex ciclista professionista. 

“È grazie a Giovanni Moni, da tutti chiamato Nino, che nasce il ciclismo in Valmarecchia. Grande appassionato, insieme a un gruppo di amici fondò nel 1973 la prima squadra di ciclismo, il gruppo sportivo Bolidi Valmarecchia. Ne fu il primo presidente e proprio quest’anno, grazie alla Gs Montefeltro, compie i cinquant’anni di attività.  In sella alla bici era per tutti il capitano.  Con il suo modo di fare, dolce e garbato ha avvicinato alle due ruote giovani e meno giovani, ma soprattutto i bambini. Nino nella vita ha lasciato un segno, non un anonimo. Bisogna fare e farsi ricordare ed è per questo che vorremmo dedicare questa Bike area alla sua memoria”.

Il sindaco Stefano Zanchini, in conferenza stampa, ha sottolineato le ricadute sociali, legate al recupero dell’area.“Il miglioramento del contesto paesaggistico, l’aumento del valore ambientale del territorio, la maggiore attrattività che il territorio potrà avere, con risvolti economici legati ad attività di turismo di impronta sportivo-ricreativa e naturalistica”. Così, l’intervento di “recupero ambientale” è stato “parte integrante di una rete di strutture” nata per “valorizzare e salvaguardare anche il contesto paesaggistico nel quale sono inserite”.

Fonte interviste – Alta Rimini