Prima della prova di coppa del Mondo di Ciclocross in Val di Sole sulla neve, il mondo sembrava proiettato su una spettacolarizzazione “bianca” delle gare di Ciclocross. Tanta era l’attesa e tanto è stato lo spettacolo, anche se alla fine chi doveva vincere (Van Aert) lo ha fatto senza se e senza ma. Gli attesi colpi di scena dovuti al fondo innevato e ghiacciato non ci sono stati. E’ stata una gara sì bella, sì nuova, sì spettacolare e organizzata egregiamente. Ma nulla di più di una consueta prova di World Cup.

Coppa del Mondo di Ciclocross a Vermiglio

Quello che è mancato a Vermiglio è stato invece il fango, che è l’elemento distintivo e caratterizzante della disciplina invernale. Negli appuntamenti successivi (Racphen e Namur) gli atleti sono ritornati nei loro terreni originari, non senza colpi di scena. A Racphen, Tom Pidcock è stato artefice di un vero e proprio capolavoro che lo ha portato alla vittoria.

La tappa più attesa (Dendermonde 2021) non ha deluso le attese dello spettacolo tra i tre (due alla fine) fuoriclasse multidisciplinari che si sono dovuti guardare bene dallo specialista Tom Aerts.

Wout Van Aert a Dendermonde 2020 – Foto FB UCI Cyclo-Cross

Ebbene dopo queste tre prove monumento che hanno fatto la storia di questa disciplina e che ci hanno regalato tante emozioni e cadute, diciamo che sì, la neve è bella, ma non dimentichiamoci mail del fango. Sono quelle divise sporche di fango, le scivolate e le bici che a stento si guidano tra terreni morbidi e scivolosi, hanno reso questo sport bello e affascinante come lo conosciamo oggi. Eliminarlo, sarebbe come togliere il mascarpone al tiramisù, non fatelo! Lasciate la neve “una tantum” e il fango sempre!