Lui è classe 1997, lei 1998. Lui è al primo anno tra gli Elite, lei l’ultimo anno tra le Under 23. Lui è Danese, lei Italiana. Due storie, due atleti e due sessi diversi, con un destino che gli ha incontrati ieri a Nové Město nella Coppa del Mondo più breve della storia che si concluderà, nella medesima località domenica.
Il loro destino è inizialmente stato come quello di tutti noi durante il loockdown. Chiusi in casa, ad allenarsi su simulatori virtuali o peggio, contro un muro. Poi i primi allenamenti, la mancanza di eventi e uno spiraglio per il finale della stagione.
Le gare che ripartono (poche) e la voglia di tutti, di vincere quelle poche che sono in programma. Nino Schurter parte come sempre a tutta e cerca di vincere la sua gara subito, eliminando gli avversari prima che fisicamente, psicologicamente. A 34 anni e poche gare nelle gambe però fallisce clamorosamente la sua tattica perversa finendo 4°. Dietro se le danno come possono, ignari che dalla 67esima posizione Simon Andreassen sta risalendo la china. Il Danese completa la sua opera d’arte nel corso dell’ultima tornata scrollandosi di dosso un certo Maxime Marotte.
Steso epilogo tra le Under 23, stessi arrivi coincitati sul filo dei secondi, stesse emozioni e stesse soddisfazioni. Quelle che rendono lo sport della Mountain Bike e del Cross-Country così bello, imprevedibile e magico.
Simon e Giorgia: due ragazzi entrati nell’olimpo della Mountain Bike Mondiale…
Risultati —> UCI
3 Comments